Dicono di noi

Bibliografia critica

“L’amore del piccolo e del frammentario consente a Salvatore Denaro di offrire non mannequins dozzinali ma gestualità sottili e implicate in un percorso sanguigno e terragno. Voglio dire in un pullulare di vivacità plastica brulicante di nessi e contesti e caratterizzata da un impasto che colpisce per la sua luminosità di un barocco reinventato grazie a una sensibilità nativa. Così, assistito anche da un’agile abilità e valentia tecnica, denaro ci trasmette un messaggio artistico non minimale e scialbo o sciatto, ma stratificato in un senso di stupore di fronte al “completamente altro” Giovanni Rossino - Catalogo Cocci e scorci...- 2002 Ho meditato a lungo sul fare artistico di Salvatore Denaro, e mi è sempre piaciuto il suo modo di apparire ed essere: semplice e solare il primo ed inedito il secondo , quando Denaro, cioè si cala nella fervante attività creativa. Ha ereditato dal padre falegname, arguzia e senso gioioso della vita e, di conseguenza, “astuzie” di mestiere che gli consentono di risolvere positivamente i vari problemi. Denaro, come architetto, costruisce sempre e bene i suoi “oggetti”, suffragandoli appunto di parsimoniosa scientificità. Maestro d’arte di ceramica, affronta inizialmente l’arduo compito della pittura; poi passa all’attività a lui più congeniale: la ceramica. Ed ecco un pullulare di figure, di vasi, di piatti, di souvenir che si piegano spesso in ricerche spaziali, alla maniera quasi di Fontana, per la presenza di tagli, di fori, di lacerazioni. Sulle plastiche superfici convergono così, l’evidente e il nascosto, il visibile e l’ignoto, e la materia che si amplifica attraverso giochi di luci ed ombre, (fitte trame chiaroscurali), cariche come d’echi di inedite situazioni. Denaro attualmente sta immerso nell’intrigata foresta della sua Scicli, la percorre in lungo e in largo per pendii e ripide discese, e si esalta nel vedere di volta in volta i vicoli, le piazze, le chiese, i palazzi, illuminati costantemente come da mitiche lucerne. Visitazioni di tenere e affettuose luci, dunque, che denudano una saporosa patina del tempo. Angelo Occhipinti- Catalogo Cocci e scorci…-2002 Con la freschezza di espressione, Denaro ti prende quasi per mano e ti porta con sé nel suo sogno. Un sogno cromaticamente espresso in volute concentriche: un motivo questo, ripetuto inconsciamente(dice l’autore). E laggiù, in fondo una luce tanto abbagliante quanto più piccolo diventa l’uomo. Infondo la luce! In fondo, l’annullamento dell’essere umano. Ma la profondità non si proietta verso il basso : il “FONDO” non è l’infero? Né verso l’alto dove tu saresti incapace di guardare. Il “fondo” è proteso davanti a te. È una meta che tu puoi conquistare anche, e solo, andando aventi, senza sforzo per salire in alto, ma con coraggio per andare avanti; con la sola consapevolezza di scrollarti di dosso la “Grandeur” che ritieni di avere in corpo; diventare più piccolo, ancora più piccolo, sempre più piccolo, fino ad annullarti nella “luce”. E la luce è Dio Avv. Andrea Agnello- Catalogo Cocci e scorci...- 2002 Cosa si può dire del maestro Salvatore Denaro? Non è facile descriverne la persona perché spesso le parole non bastano. Il suo sguardo, la sua umanità e modestia rilevano il suo essere ingegnoso, un bravo e professionale artigiano che, grazie al suo occhio creativo, fa rivivere nelle sue sculture l’espressività e l’originalità dei luoghi e delle persone che elabora, donando emozioni e suggestioni. Nel rappresentare le immagini sacre, l’artista, accompagnato dalla mano divina, esplora e amplia il suo repertorio, salendo sempre più in alto. Auguro di cuore di conservare l’ispirazione e accrescere l’estro e la genialità delle sue opere con la sua forza e capacità artistica. Giovanni Carpinteri- Catalogo Cocci e scorci...-2002 La formazione artistica del maestro Denaro è un susseguirsi di esperienze che nel suo lungo bagaglio artistico ha senza dubbio tenuto conto di vari momenti della sua vita e delle mode dei tempi che si sono intervallate. Dall’olio passa alla tempera e poi ala china, per concentrarsi nella creta, coi bassorilievi delle chiese e delle strade barocche di Scicli in una commistione gradevole con la pittura. E così con gli stili che man mano abbraccia: dalla natura morta ai paesaggi marini, dal ritratto, al surreale, dai “mostri tardo barocchi” dei balconi, alle dimore patrizie. Tutto ciò, lo ha fatto crescere qualitativamente fino a donargli un suo stile, una sua impronta, mai banale, mai ripetitiva, dove anche le cornici che rivestono le sue opere, a volte , fungono da piacevole contorno e da geniale rifinitura artistica. Ed è proprio in questo l’originalità di Denaro, quella di inventare e dipingere i soggetti delle sue opere sempre in modo geniale suscitando in colui che guarda una piacevole sensazione di stupore e di notevole interesse. Renato Fidone- Catalogo Cocci e scorci...-2002 L’idea plastica del bravo professionale artigiano Salvatore Denaro ì, la sosteni-bilissima leggerezza del fare che si traduce in gesto plastico di valente capacità espressiva, il suo partecipato modello descrittivo, si restringe o si dilata secondo emozioni, pulsioni, pensamenti mediante un sintetismo di rigore concettuale-filosofico. Anche attraverso significazioni simboliste, del dominio strutturale,preso dal vigore dell’immagine, dell’avventura dei plasticismi, del dare vita al “corpus veritate” per ogni rappresentazione, laica o sacra, essenzializzazioni estetizzanti del suo amore per l’arte e per l’amata terra sicana, con fervore di fertile operosità germinativa tra forza e anima, questa è l’operazione culturale dei suoi plasticismi bassorilievi, dare simbolo e movimento alla vita intrinseca del “coccio”. In una solare pienezza di espressioni, che vanno a segnare l’equilibrio fluente, in immagini, ove concetto e sentimento vengono a convergere. Di slancio intrinsecamente creativo, che fa presupporre un totale impegno sul piano dell’azione interiore, con la spinta concettuale a sostegno del gesto artistico. Le radici ben definite: rigorosa fortemente idealista, espressionista , con il ricco potere delle sensazioni. Domenico Alfredo Pasolino- Catalogo Cocci e scorci...-2002 La linearità pittorica, di un concetto del dualismo, della forma, consolida, uno stile simmetrico, che espone momenti di esaltazione, con il “particolare” che assume il significato del “tutto in uno” periferia e centro di uno stesso momento interpretativo. Dicotomia di un verso, che spalanca con metodica e perseveranza toni di antico descrivere connaturati ad un momento del presente. Esplora problematiche esistenziali legati alla più intima recondita psiche umana. L’ordine della comunicazione che gli anglosassoni definiscono “covert”. Salvatore Bassotto- Catalogo Cocci e scorci...-2002 Felicità e facilità, taglio rapido ed essenziale, rilievo vigoroso, caratterizzano i cocci e gli scorci della Scicli barocca inventata da Salvatore Denaro. L’artista riproduce una foresta di simboli del barocco sciclitano, levigato e fiammante, con la sua gaiezza antiquata e il suo fascino strepitoso. Interprete sobrio e d estasiato, Denaro legge monumenti e paesaggi con gesto delicato, con movenze spigliate, con destrezza e abilità non priva di grazia. E’ la vaghezza e la leggiadria del lavoro di questo artista il quale identifica il suo repertorio con una mappa critica di orizzonti e di labirinti, rivisitata con una complicità taciturna e accattivante. Giovanni Rossino- Catalogo Cocci e scorci...-2002 Un’opera d’arte se riesce a dare delle sensazioni, se riesce a suscitare nel profondo dell’anima delle emozioni, curiosità , desiderio intenso di averla solo per te, allora vuol dare che quello che si vede, qualunque cosa sia, è degna del tuo interesse. Lo so, forse è difficile spiegarsi, ma è così! È la stessa ispirazione, incomincia a dipingere un quadro, scrivere un libro, comporre una musica o una poesia. Non esiste un spiegazione logica. Così penso che la produzione del Maestro Denaro, i suoi bassorilievi, i suoi “cocci”, i suoi mascheroni dei balconi barocchi di Scicli , riescono a dare delle sensazioni e le emozioni di cui parlavo prima. Renato Fidone- Catalogo Cocci e scorci...- 2002 Forme materiche elaborate con espressività e originalità personalissima. Opere di valido impegno che spingono l’artista ad immaginare, a creare oltre il visibile e il contemplativo. Bravo per la tecnica che ci offre, opere complesse che sfiorano anche realtà metafisiche. Dott.ssa Graziella Riga d’Eramo- Catalogo Cocci e scorci...-2002 “…Tecnico consumato e disegnatore di professione, salvatore Denaro è anche un ceramista che ha attinto passo passo a una sua autenticità. Si è ritagliato un angolo di libertà per lavorare i suoi puzzles -i suoi cocci!- In un fervore di operosità che gli ha permesso di rivisitare i dettagli delle cose che con forza un po’ stilizzata ma vivida sembrano affiorare dalla tenacia di una ricerca fortemente sinergica e mai stagnante. L’ingegnosità che Denaro raggiunge ha una bellezza sobria e quotidiana fatta di pezzi commerciali ma non banali o kitsch. Ma anche di arditezze espressive modulative con piglio deciso e suggestivo . Si pensi alla baldanza con cui ha riprodotto l’esibizionismo lascivo dei “Mascheroni di Palazzo Beneventano…” Spetta perciò a Denaro la gloria di una fatica proiettata alla scoperta di messaggi possibili che può offrire la materia con dita vigorose. Giovani Rossino- Catalogo Cocci e scorci...-2002 L’Io preponderante dell’Artista, partecipa attivamente ad un discorso espressivo di più vasto significato Letterario; nel senso che la descrizione simbolica della coscienza esalta, un linguaggio che parla al “sé”, all’archetipo originario dell’animo. È l’orizzonte antistante il punto di osservazione del personaggio che meglio esalta il tentativo di superare un’orizzontalità per ricercarne un’identità Artistica. È una giusta dimensione tra concetto, espressione, e descrizione; mostra un’elevata padronanza linguistica di termini pittorici. Salvatore Bassotto- Catalogo Cocci e scorci...-2002